Fino a ieri non si poteva criticare in alcun modo la società. Pena: corte marziale.
Oggi tutti pronti a scagliare la prima pietra. Carri dei vincitori ne abbiamo?
Il voltagabbana è presto servito; il mercato biancoceleste non decolla.
Qualcuno ha messo il "pepe" (sentite a me) sulla coda alla dirigenza, "avviso di chiamata inoltrato".
Ho pianto più di Claire Danes in Homeland, per chi non lo avesse visto lo consiglio.
Ho letto "Silva parla già da laziale e vuole vincere lo Scudetto".
Ecco perché ho pianto più di Claire Danes in Homeland.
Il voltagabbana è presto servito: troppa comunicazione sbagliata intorno all’affaire David Silva.
Oramai è noto, nel calciomercato può succedere di tutto e si inventa di tutto.
La società è rimasta inerme davanti al pericolo, quello di esporsi troppo e con un nome così altisonante, il pericolo non è un mestiere.
Tutti i nodi vengono al pettine alla fine, le trattative lente, gli accordi verbali e non supportati da firma alcuna.
La domanda resta: è stato fatto il possibile?
Personalmente sono convinta che per un giocatore 34enne che ha preferito il calcio divertente a quello competitivo, poteva essere fatto anche meno.
E qui troviamo il vero bandolo della matassa.
Tifosi in rivolta che si scagliano sui social in pieno delirio da direttori sportivi e gridano nomi, Messi ha rescisso col Barcellona, i tifosi persi nel mondo cliccano su articoli che parlano di Luis Suarez (quello vero).
1, 2, 3… Respirate, buona lena, grazia e posa plastica.
La Lazio, negli anni passati, non ha frequentato i salotti del calcio miliardario, Lotito se n’è ben tenuto a distanza,  non è Thiago/David Silva il minimo sindacale.
Il minimo sindacale è Adekanye.
Eppure abbiamo vinto più di quelli che hanno speso quattro volte tanto, l’Inter ad esempio.
Ok, ok la finalona, ma a trofei quest’anno come stiamo messi?
Non possiamo più nasconderci dietro un dito e fare finta di aspettare chissà quale grande nome mondiale col blasone.
– Cristy’ c’è la Gembionzzzzzzzz-… Allora torno a sperare anche se chi di speranza campa, alla fine more disperato.
Diceva mia nonna.
Ormai lo sappiamo a memoria come "la nebbia agli irti colli" o "nel mezzo del camin di nostra vita",  l’orientamento del duo atomico Tare/Lotito: scommesse a lungo termine che possano diventare future plusvalenze.
Abbiamo raggiunto un traguardo che, a detta di quegli stessi tifosi oggi infuriati, era il segnale di crescita, ‘sta Gembion ha dato alla testa un po’ a tutti.
Ma Roma non è stata fatta in un giorno e nemmeno la Lazio.
Chi aspetta un cambiamento societario repentino, resterà con un pugno di Wallace. 
Per un David Silva sfumato tutti sono pronti a buttare la croce sulla prossima stagione non prendendo minimamente in considerazione che, la Champions League, è un terreno arduo anche per il grande Barcellona.
Senza prendere in considerazione che la contentezza di appartenere alla terza fascia nei gironi, consiste nel trovare un’avversaria di pari o inferiore livello per superare almeno la prima fase.
Quello che si dovrebbe richiedere al sor Claudione è soltanto l’equilibrio.
Tra Durmisi e Messi vi è un pascolo infinito di giocatori, quelli senza infamia e senza lode, i perfetti sostituti, gli sfigati bravini che non hanno avuto una chance, i giovanissimi…. Giroud da quella parte prima svolta a destra Google Maps- scorpioni-Arsenal… Ma io spingo STOP.
Il calciomercato inizia l’1 settembre, c’è tempo domani…
C’è tempo per incazzarsi, tornare in ufficio chi potrà, oggi però relax, Keep calm and stay "sotto questo sole".
Non si parla di prese di posizione, di essere pro o contro Lotito, si parla solamente di non trovare appigli per creare  malcontento a prescindere.
Il malcontento ce l’abbiamo già di nostro, noi tifosi siamo roba strana, fragile e rotta.
E se sognate scudetti o di alzare la Coppa con le grandi orecchie, allora vi conviene tifare Real Madrid. Ma vi posso garantire che gli zebedei girano anche a loro, uhhh, se son girati.
Dopo il campionato anormale che abbiamo vissuto, trovo veramente folle il disfattismo al 26 di agosto.
Volete il top player? Lo voglio anch’io.
Ma se di grandezza vogliamo discutere è bene sottolineare che, oltre alla Juventus,  nel nostro campionato nessun’altra società è in grado di salire in cattedra e dare lezioni sulla "magnificenza del mercato".
Leggendo alcune frustrazioni personali camuffate da "Arrivamo ottavi", ho pianto più di Claire Danes in Homeland.
(Se non lo avete visto, consiglio).
C’è tempo domani…ci incazzeremo domani….

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